Cremona Gli istinti di conservazione, da quando sinora si apprende, stanno prevalendo fra i criteri che guidano la formazione del Galimberti bis. La nuova giunta sarà probabilmente definita entro 48 ore, ma tra gli osservatori non mancano moti di malumore, per le difficoltà che incontrano i processi innovativi innescati dalla giunta precedente. Non ci sarà più Mauro Platè ai servizi sociali. Era stata sua la proposta di avviare una forte collaborazione tra ospedale, Ats e Comune per affrontare insieme i problemi di alcuni settori che vedono confinare la sanità e il sociale, come la psichiatria. Altra iniziativa riguardava il Pronto soccorso, con una mozione firmata da diversi consiglieri comunali: anche in quel caso il processo di cambiamento si è arenato. Mauro Platè, personalmente, ha scelto di proseguire la propria attività professionale. Non farà parte della nuova squadra nemmeno Alessia Manfredini, titolare dell’Ambiente, che lavora in Regione e già da tempo aveva ridotto la propria disponibilità a quella di un part-time. Anche lei preferisce prendersi una pausa dalla politica per dedicarsi al lavoro. Resteranno invece al loro posto, da quando si dice, Andrea Virgilio all’urbanistica e al patrimonio, e Maura Ruggeri, alla scuola e vicesindaco. La forte innovazione che si chiedeva cinque anni fa, dunque, non si verificherebbe, se le nomine non riserveranno sorprese. Il nodo principale per ora sono le deleghe in capo al sindaco, che non ha sciolto le riserve e si terrebbe bilancio, commercio e servizi sociali. Un carico che non sembra però verosimile. C’è un rischio paventato da una parte del centrosinistra: che la classe dirigente venga selezionata al ribasso, cioè rafforzando il primato del sindaco, circondandolo però con figure non di primo piano, allo scopo di evitare divisioni interne. Galimberti inoltre rinuncerebbe alla Cultura, che potrebbe essere appannaggio di Luca Burgazzi o Rodolfo Bona. Anche Paolo Carletti (socialista) e Simona Pasquali (Pd) sarebbero in lizza per un posto da assessore. Nel Pd, poi, Francesca Pontiggia e Luigi Lipara, che non si sono presentati alle elezioni, potrebbero ancora ricevere una nomina. —
Paolo Zignani