A Cremona fa troppo caldo, il treno non va

Cremona. Il caldo minaccia di fondere i binari, l’aria condizionata non funziona, i turni del personale sono organizzati in modo tale che non si trova un macchinista reperibile e nemmeno un capotreno in caso d’emergenza e i pendolari protestano. Il direttore della produzione di Trenord Paolo Mazzetti ha inviato una lettera a tutti i dipendenti per invitarli a resistere, ricordando che il caldo eccezionale “può rallentarci ma non fermarci”, e che Trenord patisce le conseguenze dell’eccezionale crisi climatica ma ne è anche vittima, perché le stesse temperature colpiscono un contesto complessivo di servizi. Per i pendolari, però, il disagio è frequente e oggi sulla Edolo-Brescia un macchinista in località Malonno ha dovuto fermare il convoglio per far raffreddare i motori. Caso significativo ma non unico. Le fermate straordinarie di ieri, per il treno delle 19.15 da Milano Centrale, che arriva a Cremona alle 20.20, non sono state comprese dai passeggeri accaldati. Ieri, poi, i treni della linea Cremona Mantova sono stati usati per dare soccorso ai pendolari piacentini, le cui corse state improvvisamente soppresse. Sorprese negative quasi ogni giorno, dunque, mentre l’assessore regionale Claudia Terzi individua come responsabile il Pd e i treni vecchi dati da Trenitalia alla Regione Lombardia. Dario Balotta, esperto di trasporti di Europa Verde, ricorda però che è successo vent’anni fa, e che oggi vanno in tilt sia i vecchi convogli che quelli nuovi. Lo stesso centro di manutenzione di Fiorenza non funziona, nel quadro di quella che Balotta definisce gestione da carrozzone pubblico, vista la cattiva gestione dei turni e la mancanza di tempestività degli interventi di manutenzione, rispetto a un materiale rotabile troppo eterogeneo. Quando occorrono pezzi di ricambio non si trovano, e il manutentore che li conosce, conclude Balotta, non è al lavoro. Problemi seri per i pendolari, dunque: e il M5S organizza per il 2 luglio un presidio a Milano di fronte alla sede della Regione. Le linee cremenesi, di nuovo, sono penalizzate. Paolo Zignani