Cremona. Fa discutere il modo in cui le forze dell’ordine hanno respinto ieri gli operai della piattaforma di logistica dell’Iper a Soresina. I manifestanti, che volevano occupare il magazzino assieme a mogli e figli, per difendere il posto di loro e l’unica fonte di reddito familiare, hanno dovuto fare i conti con le forze dell’ordine, i manganelli e i lacrimogeni. Ieri la Questura ha inviato una nota, in cui afferma che uno dei manifestanti “per un movimento maldestro rovinava in terra”. Di fatto ha riportato la frattura di una gamba Mansùr Cankaya, di 56 anni, nato in Turchia, facchino all’Iper di Soresina, in sciopero con i colleghi dal 21 maggio. Ieri Mansur, iscritto al sindacato Usb, è stato ricoverato all’ospedale Maggiore di Cremona, e dal Pronto Soccorso ha parlato in un video a un compagno di lavoro. La versione di Mansur è che un carabiniere, entrando in lotta con l’operaio, ha compiuto una mossa tipica delle arti marziali, un movimento a forbice, stringendo una gamba del facchino tra le proprie per poi sedercisi sopra. Oggi il capo di gabinetto della Questura, Angelo Lonardo, raggiunto telefonicamente, ribadiva che il comunicato di ieri ha dato la versione corretta: l’operaio, cioè, si è fatto male da solo, cadendo a terra senza subire alcuna violenza da parte delle forze dell’ordine, intervenute con polizia, carabinieri, Stradale, Guardia di finanza e vigili. Da parte propria, il sindacalista del Si.cobas Massimiliano Donadelli condanna questi “atti repressivi”, e aggiunge che “l’uso della violenza da parte delle forze dell’ordine sui facchini, anche in presenza dei loro stessi figli, sia intollerabile e vada contro ogni etica e morale”. Ieri sera il consiglio comunale di Soresina ha ospitato una delegazione dei lavoratori della logistica, di fatto licenziati dal momento in cui Finiper ha dichiarato alla Prefettura di non voler più rispettare l’accordo del 30 maggio sulla continuità occupazionale. Il sindaco Davide Vairani si è impegnato a dare loro ogni sostegno possibile, nei limiti delle competenze del Comune. Paolo Zignani