Cremona Le condizioni peggiori le hanno affrontate forse alcuni operai, che in una fabbrica hanno visto salire la temperatura fino a 55 gradi. La ditta, che in alcune postazioni ha già attivato da tempo l’aria condizionata, oggi ha dato alcuni ventilatori in più ai lavoratori. E’ un giorno estremamente difficile per i cremonesi: la qualità dell’aria è scarsa, la temperatura ha toccato i 40 gradi all’ombra, uno dei picchi più alti in assoluto, se non un record, da quando si rilevano le temperature in città. Le polveri sottili ieri sono arrivate a 43 microgrammi per le pm10, le pm 2,5 a 36, come nelle giornate autunnali, quando l’aria si fa irrespirabile per i gas di scarico e la nebbia. L’ozono ha sforato la soglia d’allerta, toccando un massimo 186 microgrammi, e ben 182 sulle otto ore più calde, ben oltre il limite di 120 previsti dall’Unione europea. E’ l’effetto dell’anticiclone africano che continua: per domani è prevista ancora una giornata ad alto disagio. I cremonesi hanno affollato i bar, alla ricerca dell’aria condizionata, mentre chi ha dovuto camminare sotto il sole per alcune centinaia di metri ha rischiato un malore. Ieri all’ospedale il pronto soccorso si è riempito di nuovo, e alle 19.30 c’era una cinquantina di persone in attesa di cure. Diversi i casi di sbalzo di pressione, o di bassa pressione, per cui alcuni anziani sono rimasti in attesa anche per sette ore, con un codice verde o giallo. Momenti di paura, inoltre, per una ragazza rimasta bloccata per un quarto d’ora in un ascensore di un condominio di via Dante, fra lamiere roventi e aria bollente. Tempi difficili, poi, per chi abita vicino a strade molto frequentate, come i residenti di via dell’Aquila, che lamentano da mesi il frastuono notturno causato dai mezzi pesanti che passano sulla tangenziale. Proteste vibranti, inoltre, da parte dei pendolari cremonesi di Trenord, che ieri hanno visto sopprimere il treno di ritorno da Milano a Cremona: il macchinista si è rifiutato di viaggiare senza aria condizionata e il bus sostitutivo non era pronto. Due consiglieri regionali, Marco Degli Angeli e Matteo Piloni, hanno chiesto provvedimenti, e la Regione ha chiesto a Trenord di tutelare di più i pendolari.