Per il sostituto pg di Milano Nunzia Ciaravolo, che ha chiesto la conferma della condanna a 30 anni di carcere, il movente dell’omicidio di Maria Rita Clerici, di cui è accusata sua figlia, l’infermiera dell’ospedale di Saronno Laura Taroni, nel processo di secondo grado in abbreviato davanti alla Corte d’Assise d’Appello milanese, il movente sarebbe questo: “Una volta liberatasi del marito, l’imputata voleva inserire il suo amante, Leonardo Cazzaniga, nella sua famiglia. Ma sua madre, che viveva con loro, era un ostacolo forte alla loro relazione” e, quindi, doveva essere “eliminata”. La donna è accusata anche dell’omicidio del marito, Massimo Guerra, morto nel giugno 2013 dopo un forte “dimagrimento, dovuto alla somministrazione di farmaci che lo hanno avvelenato”. I due omicidi, per l’accusa, sarebbero avvenuti in concorso con l’ex amante e medico Cazzaniga, a sua volta imputato davanti al Tribunale di Busto Arsizio per 12 morti in corsia al pronto soccorso di Saronno e anche per la morte del suocero dell’infermiera, accusa da cui Taroni è stata assolta. Questa mattina il sostituto pg di Milano ha ricostruito gli ultimi momenti di vita della madre 61enne di Taroni, morta avvelenata il 4 gennaio 2014. La mattina questa povera donna stava bene, come ha detto Ciaravolo, e la sera stava malissimo. Rimase stesa sul pavimento, mentre sua figlia le faceva il massaggio cardiaco, prima che arrivassero i soccorsi. Il sostituto pg ha anche chiesto la conferma delle condanne (fino a 1 anno e 4 mesi di carcere) per due medici e per due dirigenti dell’ospedale di Saronno, accusati a vario titolo di favoreggiamento e falso ideologico. La sentenza è prevista per il prossimo 3 luglio.