Cremona Oggi è stato il giorno dell’autopsia sul piccolo corpo di Gloria, esame che darà molte risposte gli inquirenti ma anche alla famiglia e alla madre, seguita dall’avvocato Elena Pisati. La versione che Kouao Jacob Danho ha sostenuto durante l’interrogatorio, dal letto dell’ospedale Maggiore in cui si trova piantonato, ossia di non aver ucciso da figlia Gloria, ma di essere rimasto vittima insieme alla piccola dell’aggressione di un rapinatore che si era introdotto nella casa di via Massarotti, sta crollando davanti ai rilievi già effettuati dai carabinieri del Nucleo Operativo che conducono le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Vitina Pinto. Le immagini delle telecamere a circuito chiuso del comune e degli esercizi commerciali infatti smentiscono questa versione. L’indagine cremonese sull’omicidio della piccola Gloria, per cui è accusato il padre Kouao Jacob Danho, continua a sollevare interrogativi. Una domanda, in particolare, continua ad aleggiare senza alcuna risposta: perché, in seguito alla segnalazione del pronto soccorso di Cremona dell’aggressione subita dalla madre di Gloria per opera del marito, che comportò l’attivazione dei servizi sociali, non furono fatte segnalazioni al tribunale e al tribunale dei minori? E’stato fatto tutto il possibile per evitare la tragedia? Anche di questo si dovranno occupare le indagini e ciò che chiede ora la madre, sconvolta dal dolore, è una cosa sola: giustizia.