Rogo di Via Chiasserini chiesti 2,5 milioni di danni

Con la richiesta di 2 milioni e mezzo di euro di danni da parte della Ipb srl, la società proprietaria del deposito-discarica abusivo poi incendiato lo scorso ottobre in via Chiasserini, ha preso il via a Milano il processo con al centro la prima tranche delle indagini su un traffico illecito di rifiuti per il quale sono alla sbarra 4 persone. A quantificare la cifra, comprensiva della bonifica dell’area e del recupero del capannone andato in fiamme, è stato l’avvocato Antonella Pettinato, il legale della società – della quale per altro è anche socia con una partecipazione del 20 per cento delle quote – nella istanza, accolta dalla ottava sezione penale, di essere parte civile al dibattimento. Il collegio, presieduto da Maria Luisa Balzarotti, ha anche ammesso due parti civili, la Città metropolitana milanese e il Comune di Milano, le quali hanno calcolato i danni rispettivamente in 1.759.000 euro (sono compresi i danni di immagine) e 2,2 milioni di euro. Ieri, alla prima udienza, era presente in aula Aldo Bosina, il 55enne amministratore di fatto della Ipb Italia, la società a cui era stato affittato il deposito poi andato in fiamme. L’uomo si trova ancora in carcere a Novara dal giorno del suo arresto, nel febbraio scorso, mentre sono ai domiciliari gli 3 altri imputati, ovvero la amministratrice della società Patrizia Geronimi, l’amministratore di una società intermediaria di rifiuti Pietro Ventrone e l’imprenditore Giovanni Girotto. Si torna in aula a Milano il 9 luglio. Le persone per cui il pm titolare dell’indagine, Donata Costa, aveva chiesto il rito immediato erano 13 ma nove di loro hanno scelto i riti alternativi – abbreviati e patteggiamenti – e per loro è stata fissata un’udienza per il 11 luglio davanti al gup Teresa De Pascale. L’incendio al deposito di rifiuti di via Chiasserini aveva preoccupato la popolazione, per il rischio diossina nell’aria. I fumi erano durati per 15 giorni e da subito si era alzato, oltre la coltre, il sospetto di un gesto doloso legato alla gestione dei rifiuti. E proprio questo ha evidenziato l’indagine che ha portato all’arresto si 15 persone per traffico illecito di rifiuti.