Trasporti: ticket a 2 euro da metà luglio

Il Consiglio comunale di Milano ha approvato nella tarda serata di ieri, poco prima della mezzanotte, la delibera relativa alle nuove tariffe del trasporto pubblico locale che prevede anche l’aumento del biglietto ordinario urbano da 1,50 a 2 euro che scatterà a metà luglio. Dunque, dopo nove sedute e oltre 50 ore di discussione, la delibera è stata approvata con 27 voti a favore e 6 contrari, mentre la Lega è uscita dall’aula al momento del voto. La delibera introduce alcune agevolazioni tra cui il mantenimento del costo dell’abbonamento annuale agli attuali 330 euro e la possibilità di rateizzarlo senza costi aggiuntivi per il servizio. I minorenni, fino a 14 anni, viaggeranno gratuitamente. Gratuito sarà anche l’abbonamento per gli over 65 con Isee inferiore a 16 mila euro e, grazie agli emendamenti del Consiglio, potranno viaggiare gratuitamente le insegnanti (una ogni 10 ragazzi) che accompagnano le scolaresche in gita. Altra novità: un abbonamento annuale a 50 euro per persone disoccupate e per i detenuti in permesso lavorativo esterno al luogo di detenzione. A favore delle famiglie ci sarà lo sconto del 50% sul costo dell’abbonamento annuale per i genitori con tre figli a carico. Non favorevole, da sempre, agli aumenti il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che ha precisato che questa è una scelta del comune di Milano. Lui personalmente era contrario ma ciò non toglie che ogni organo faccia le cose che gli competono. Inoltre, per il capogruppo di Forza Italia al Comune di Milano, Fabrizio De Pasquale, questa è una manovra contro i ceti deboli che smentisce le politiche per incentivare l’uso dei mezzi pubblici. Non è motivata da aumenti dei costi del servizio di trasporto pubblico locale che sono stabili, tanto è vero che Atm ha registrato utili di 39 milioni nel 2017 e 19 nel 2018. Il motivo vero dell’aumento è la volontà di Sala di avere più entrate nel bilancio comunale. Infine si farà pagare ai milanesi l’allargamento della tariffa urbana ai comuni di prima fascia. Il Movimento 5 stelle invece, che ha dato parere negativo sulla delibera, ha criticato la scelta della maggioranza di bocciare un loro emendamento che chiedeva la cancellazione delle agevolazioni riservate agli amministratori.