I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano hanno eseguito un sequestro per 3,4 milioni di euro, disposto dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale milanese, presieduta da Fabio Roia, a carico degli eredi dell’imprenditore Claudio Giacobazzi, che era amministratore delegato della Intermarket Diamond Business di Milano (è morto suicida nel maggio 2018). E’ una delle due società coinvolte nella presunta maxi truffa da centinaia di milioni di euro ai danni di risparmiatori, investitori ma anche clienti vip, come Vasco Rossi, per diamanti venduti a prezzi gonfiati rispetto al loro valore reale. Il sequestro di conti correnti e strumenti finanziari, che è andato a colpire gli eredi di Giacobazzi, è stato richiesto dai pm Giovanna Cavalleri e Cristiana Roveda, coordinate dall’aggiunto Alessandra Dolci e titolari di un’altra indagine sul ‘caso diamanti’. La misura di prevenzione, in particolare, è collegata ad entrambe le inchieste. La prima, coordinata dal pm Grazia Colacicco, che lo scorso febbraio ha portato ad un maxi sequestro, anche a carico di 5 banche, da oltre 700 milioni per una presunta truffa sui preziosi presentati come “investimento”, mentre valevano fino all’80% in meno di quanto i clienti li pagavano. E che ha visto anche dalla parte dei truffati diversi vip come Vasco Rossi, Federica Panicucci, Simona Tagli e l’industriale Diana Bracco. E l’altra indagine si concentra invece su un sistema architettato per appropriarsi del patrimonio milionario di Antinea Massetti De Rico, ex collaboratrice di Michele Sindona e fondatrice di Idb, rimasta in coma per sei anni, e del secondo marito con problemi cognitivi Richard Edward Hile, morti entrambi nel 2017. Nei giorni scorsi, in questo secondo procedimento otto persone sono state mandate a processo con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere, circonvenzione di incapace, falso, peculato e sequestro di persona. Tra gli imputati figura anche Andrea Giacobazzi, figlio di Claudio che era anche amministratore di sostegno di Antinea (in stato vegetativo dal 2011). La misura di prevenzione, basata sulla “pericolosità sociale” dell’ex ad di Idb, sia per i fatti ai danni di De Rico e Hile che per la presunta truffa sui diamanti (l’ex ad viveva anche grazie a “proventi di attività delittuosa”, secondo i giudici), è andata a colpire il patrimonio degli eredi dell’imprenditore.