“Ferragosto in carcere”, radicali e penalisti a San Vittore

Sovraffollamento delle carceri, condizioni igieniche e sanitarie precarie, inadeguatezza di idonei spazi per i colloqui con i familiari, difficoltà nell’accesso al lavoro. Per ricordare le difficili condizioni di vita delle persone detenute anche la Camera Penale di Milano aderisce all’iniziativa “Ferragosto in carcere”, promossa dal Partito Radicale, Radio Radicale e dall’Unione Camere Penali con il proprio Osservatorio Carcere. In un momento di festa gli organizzatori dell’iniziativa hanno ritenuto doveroso essere vicini e solidali con i detenuti, nella speranza che vi possa essere una svolta nella attuale politica governativa sempre più orientata ad un maggior ricorso alla carcerazione. Per questo ieri anche una delegazione dei penalisti milanesi, con il presidente Monica Gambirasio, Simona Giannetti, componente del Direttivo Nessuno Tocchi Caino e Alessandro Giungi, consigliere comunale di Milano del Partito Democratico, si sono recati a San Vittore. L ‘avvocato radicale Simona Giannetti, ha raccontato su Facebook e su Radio Radicale il suo Ferragosto, passato nella casa circondariale di San Vittore. Tre ore raccontate in cui molte situazioni sono venute alla luce, tra vecchi e nuovi problemi che caratterizzano la vita all’interno delle strutture penitenziarie italiane. La delegazione ha toccato con mano una nuova e problematica situazione che viene ad emergere con forza all’interno del carcere, luogo è sempre più popolato da detenuti per la maggior parte stranieri, molti dei quali provenienti dalla Libia. Su di loro sono evidenti i segni di sofferenza, sia fisica sia in molti casi mentale, che non è adeguatamente affrontata nelle strutture detentive, non essendoci gli strumenti e il personale in grado di rispondere alla situazione. Non sono pochi i migranti che si trovano in carcere per mancanza di documenti e reati minori, che fuori dalla prigione non hanno alcun posto dove stare. Il degrado è crescente e il disagio forte coinvolge la vita dei detenuti e anche quella degli agenti penitenziari, con risvolti dal punto di vista della sicurezza. Per quanto riguarda la struttura, alcune aree di San Vittore sono ristrutturate mentre la parte più datata rimane fatiscente e impresentabile.