Cremona: Arvedi taglia la produzione del 70% per due mesi

Un comunicato stampa del gruppo Arvedi, apparso sul sito Siderweb.com, community dell’acciaio, annuncia una consistente riduzione di produzione del 70% nei mesi di novembre e dicembre. Il dato ha sorpreso anche i sindacati, che con ogni probabilità chiederanno chiarimenti all’azienda di via Acquaviva nei prossimi giorni, dal momento che i reparti produttivi solitamente funzionano a pieno regime per tutto l’anno. Il comunicato indica, a giustificare il calo dell’attività produttiva, “le tensioni internazionali legate ai dazi e le importazioni a prezzi stracciati, in particolare dalla Turchia, oltre alla crisi persistente del mercato dell’auto che ha trascinato la Germania in recessione”. Il gruppo industriale quindi invoca “forti prese di posizione a livello di governo nazionale e comunità europea, per salvaguardare un equo mercato”. Fra novembre e dicembre, l’acciaieria compirà la sostituzione di un forno, intervento per il quale ha chiesto alla Regione, ai primi di settembre, l’assoggettabilità alla Valutazione d’impatto ambientale. I lavori, com’è già stato spiegato ai rappresentanti sindacali, saranno eseguiti rallentando l’attività produttiva con il ricorso a un piano di smaltimento delle ferie arretrate. Il dato del 70% in meno è comunque una sorpresa: non è prevista riduzione di personale. Altri argomenti in discussione sono il premio di risultato per i lavoratori, che sinora è giunto solo alla fase di presentazione, e i promessi investimenti per migliorare la sicurezza, soprattutto in seguito agli infortuni mortali accaduti negli ultimi mesi. Fra i primi provvedimenti presi sinora, l’acciaieria ha dato ai sindacati l’elenco delle aziende esterne, in modo che i dipendenti sappiano chi fa che cosa, nel via vai che circonda l’acciaieria. Le richieste di sicurezza, però, potrebbero comportare investimenti impegnativi, in particolare sull’automazione dei processi. Lo spostamento dei coils, dal peso di diverse tonnellate e di dimensioni enormi, richiede ancora l’intervento della manodopera.