A Brescia ci sono più tumori: il più diffuso è quello al seno

Brescia. Qual è lo stato di salute della popolazione della città, in base ai dati diffusi dall’Ats? Dal 1999 al 2015 l’Ats ha registrato 115.729 casi di tumore in tutta la Provincia, con una media di 6.800 all’anno e nelle donne sono aumentati del 7 per cento, mentre negli uomini del 3,6 per cento. Perché aumenta il numero dei casi di tumore? Uno dei motivi è senza dubbio legato alla diminuzione della mortalità, grazie alle cure sempre più evolute e alle diagnosi precoci: si è passati da 79,6 anni a 84,2 per le donne e da 71,1 a 77,9 per gli uomini. E qual è il tumore più diffuso? Quello della mammella: le diagnosi registrate sono 16.942 e rappresentano il 31,7 per cento delle malattie oncologiche della popolazione femminile nella provincia bresciana. L’incidenza della patologia, a Brescia, è più alta che nel resto del Nord Italia: secondo i numeri, ci sono 170 casi ogni 100 mila persone contro i 162 delle altre regioni settentrionali. Con localizzazioni ben precise, come la città e l’hinterland, con un aumento del 9 per cento di carcinomi al seno rispetto al resto della provincia stessa. Sotto i riflettori, poi, c’è la zona dell’area del sito d’interesse nazionale Caffaro e i dati che emergono dal quinto rapporto ‘Sentieri’ dell’Istituto superiore di sanità non sono particolarmente incoraggianti. Le città interessate nello specifico sono Brescia, Castegnato e Passirano e, secondo i risultati, c’è una maggiore incidenza dei tumori rispetto al resto del Nord-Ovest: nel periodo che va dal 2006 al 2013. Ma quello che preoccupa ancora di più è il dato relativo all’incidenza delle patologie nei più piccoli: nel Sin Caffaro c’è una mortalità, per tutti i tumori, in eccesso in età adolescenziale. Non solo, emerge anche, dal rapporto, un eccesso di malattie oncologiche del sistema linfoemopoietico (come leucemie e linfomi) nelle adolescenti, e un eccesso di ricoverati per leucemie, soprattutto linfoidi, nella fascia d’età tra 20-29 anni. In miglioramento, però, l’andamento legato alle patologie correlate all’inquinamento da Pcb come melanoma e linfoma non Hodgkin. In eccesso, invece, le malattie dell’apparato respiratorio.