Fra le delibere che il consiglio comunale ha messo in lista d’attesa, ormai da due anni, c’è una proposta dell’Anpi di Cremona, che ha chiesto un provvedimento a tutela della Costituzione e della Resistenza, per porre un limite ai gruppi e alle iniziative che si richiamano al fascismo. Il dibattito, a Cremona, è iniziato ormai da anni, e si è vivacizzato verso il finire del mandato di Oreste Perri. Nel 2012 infatti Forza Nuova ha potuto organizzare un incontro pubblico a palazzo Cittanova con la partecipazione del segretario nazionale Roberto Fiore, ed era stata aperta da poco la sede di Casapound in via Geromini. Negli ultimi anni, non pochi Comuni italiani hanno posto un limite a manifestazioni e iniziative pubbliche di chiaro stampo neofascista. Il consiglio comunale di Crema, come già altre città, nel febbraio 2018 ha accolto la mozione di Emanuele Coti Zelati, subordinando così le richieste di occupazione degli spazi pubblici a una dichiarazione firmata di rispetto dei valori della Costituzione. Un provvedimento simile è stato preso a Brescia, dove poi il Tar ha respinto il ricorso di Casapound, che intendeva far annullare la delibera. A Parma il Comune è andato oltre, inserendo l’obbligo di una dichiarazione di rispetto della Costituzione e della Resistenza nel regolamento del Cosap, il Canone per l’occupazione degli spazi pubblici, proprio tutti. Quindi solo gli antifascisti dichiarati, a Parma, possono avere un passo carraio. A Cremona l’Anpi, guidata dal presidente Giancarlo Corada, ha chiesto un provvedimento simile a quelli di Brescia e di Crema. Il sindaco Gianluca Galimberti in un primo tempo sembrava intenzionato a promuovere la richiesta dell’Anpi, ma solo dopo le elezioni politiche dell’anno scorso e poi dopo le europee e le amministrative di quest’anno, nelle quali è stato rieletto. Non è stata presa nessuna decisione, ma dal Comune arrivano segnali di freddezza. E dire che l’Anpi ha chiesto un pronunciamento ispirato da una visione ampia, fedele alla Costituzione e alle istituzioni, compresa la Regione Lombardia guidata dal centrodestra del presidente Attilio Fontana.