Cremona. Il Comune di Cremona grazie a un contributo regionale potrà provvedere all’efficientamento energetico di due palazzine di borgo Loreto, in via Sardagna, ai civici 2 e 4. Il progetto di recupero alloggi di una parte degradata del patrimonio municipale delle case popolari è stato adottato stamattina dalla giunta Galimberti su proposta del vice sindaco Andrea Virgilio. L’amministrazione vanta, come recita una nota diramata da piazza Stradivari, un “ampio programma di interventi”, sempre grazie ai bandi regionali o governativi, come a San Felice, dove in via Allende entro il marzo dell’anno prossimo sarà ultimato l’efficientamento energetico di tre palazzine, e altre tre in via Caudana saranno efficientate subito dopo, entro aprile. Mentre muove i primi passi la riforma regionale dell’edilizia residenziale pubblica, trasformata in servizi abitativi pubblici, dunque Cremona corre e il territorio arranca. Il capoluogo provinciale vince bandi regionali e statali, mentre i piccoli Comuni stentano a trovare fondi per la manutenzione dei loro alloggi. L’Aler di Brescia, Cremona e Mantova, presenterà dopodomani a Brescia, oltre al bilancio, la propria programmazione per l’anno 2020. I tempi dei lavori di manutenzione straordinaria sono lunghi, come dimostrano i casi di Soresina, in via Petrarca e via Montenero, e Cremona in via Fratelli Bandiera e via Santa Croce, dove l’attesa per l’apertura dei cantieri ha incontrato molteplici difficoltà. Il territorio di fatto non ha una rappresentanza: potrebbe forse intervenire l’azienda sociale del Cremona con una decisione dell’assemblea dei sindaci, dal momento che il piano di zona parla anche di “abitare sociale” e di “cura e manutenzione” delle case popolari. L’obiettivo potrebbe essere la riqualificazione del patrimonio, non solo l’efficientamento energetico. Intanto Cremona potrà recuperare l’anno prossimo anche i 12 alloggi di via Caudana, a San Felice, e altri dieci appartamenti in vari quartieri, grazie a piccoli interventi di manutenzione e all’adeguamento degli impianti. E sempre l’anno prossimo tre palazzine di via Giuseppina non potranno più essere definite colabrodi energetici, dove la dispersione del calore fa salire le bollette, aumentando la spesa pubblica e lasciando al freddo agli abitanti.
Paolo Zignani