Cremona. Il sindacato di base Usb, con la partecipazione attiva di alcuni operai cremonesi, ha trascorso una vigilia di Natale di lotta contro l’Ikea, per ottenere che venga pagata al 100% l’indennità di malattia, di infortunio e di maternità ai dipendenti delle cooperative che gestiscono i servizi logistici nei suoi magazzini. In molti di questi casi fornitori di servizi non pagano la malattia al 100% e si limitano a versare al dipendente solo la quota che proviene da Inps o Inail. La conseguenza di questa scelta della multinazionale svedese è che gli operai che guadagnano ogni mese 1.200 o 1.300 euro, con familiari a carico, vanno a lavorare anche in condizioni fisiche non buone per non subire pesanti decurtazioni di salario. E il risultato sono incidenti gravi, come quello di Piacenza. E così l’organizzazione dell’Usb, come nota Roberto Montanari, ha portato gli operai davanti a diversi magazzini Ikea, a Roma, a Milano e in altre città, per chiedere il rispetto delle leggi italiane. Così la battaglia per equiparare i contratti dei dipendenti delle cooperative a quelli dei dipendenti interni alle aziende, assunti con contratto nazionale, non si ferma. Al macello Prosus di Vescovato la vertenza si è conclusa positivamente: infatti sono stati assunti direttamente dall’azienda i lavoratori del reparto “rifilo prosciutti”, a partire da gennaio, quindi fra due giorni. Un caso esemplare, per l’Usb cremonese e nazionale, per dimostrare che è possibile sconfiggere il sistema degli appalti e dei subappalti, diventato un calvario per i lavoratori e uno strumento per alzare l’asticella del profitto aziendale. A Vescovato il clima di precarietà non è comunque terminato, dal momento che circolano da tempo voci su un possibile cambio di proprietà della cooperativa formata dai 300 allevatori suinicoli della zona. Si parla di un interessamento della mantovana Levoni di Castellucchio e della milanese Citterio, di Rho. Da parte della Prosus, in merito, sono arrivate soltanto delle smentite.
Paolo Zignani