Cremona. Per il tribunale dei diritti del malato, oggi Centro di tutela del cittadino onlus, Francesca Isidori in trent’anni ha seguito migliaia di casi, fra Casalmaggiore, Cremona e Milano. Ora, come cittadina, difende il diritto alle cure di suo fratello Giorgio, che all’età di 72 anni pochi giorni fa stava per essere dimesso dal centro di riabilitazione della Fondazione Aragona di San Giovanni in Croce, anche se non è in grado di camminare da solo e lei stessa, invalida all’80% e unica parente convivente, non è in condizione di assisterlo a domicilio. Il direttore sanitario della Fondazione, infatti, il 20 dicembre ha inviato una lettera all’Ats, al sindaco di Casalmaggiore e ai servizi sociali comunali per annunciare le dimissioni di Giorgio Isidori quattro giorni dopo, la vigilia di Natale, con la motivazione che il ciclo di cure riabilitative era terminato. La sorella, già informata della decisione, ha risposto con una lettera di opposizione, allegando i certificati del medico di base e di Luciano Abruzzi, primario facente funzione di Neurologia a Cremona. E’ utile continuare le cure, recita il certificato, perché il paziente può muoversi solo per brevi tratti con un walker, ha una scarsa consapevolezza delle proprie condizioni e corre il serio rischio di cadere. E’ inoltre incontinente: peggiorano, poi, le condizioni cognitive, oltre che motorie, e la sofferenza midollare continua. Francesca Isidori ha contattato un avvocato, per avviare un’azione legale in caso di effettive dimissioni. Si ripresenta quindi il problema della mancanza di posti letto di riabilitazione sul territorio. A Cremona le Ancelle della Carità non hanno avuto posto per la mamma di Ivano Bonoldi. Dimessa e tornata a casa, l’anziana signora, di 83 anni, ha dovuto dormire in un letto ortopedico privo di materasso antidecubito, facendosi male e finendo al Pronto soccorso. Dopo le proteste, tre medici dell’Ats si sono recati a casa Bonoldi per montare personalmente il letto “che è a norma”, come hanno chiarito, e spiegarne il funzionamento. Il materasso adatto, però, dovrà essere ordinato e acquistato di tasca propria dal figlio: l’Ats non ne fornisce a nessuno.
Paolo Zignani