CREMONA L’anno prossimo la classe prima elementare, nell’ex badia di Cavatigozzi, si potrà fare, grazie a una deroga. Le iscrizioni, dopo il pressing compiuto dai genitori, dalla scuola e dal Comune, in un mese sono aumentate da 12 a 13. E’ la buona notizia data da Stefania Lampugnani durante l’assemblea di quartiere, organizzata dal comitato presieduto da Daniele Ardigò, per un confronto sulle problematiche più spinose. Una quarantina i cittadini presenti alla riunione. Di iscritti ne occorrono 15, secondo la legge, per avviare una classe prima, tuttavia la sensibilizzazione sugli abitanti della frazione e non solo, ha consentito alla petizione di raggiungere 625 firme in un mese. Da quando è scattato l’allarme, le iniziative per salvare la scuola, materna e primaria, si sono moltiplicate. In ottobre è stato organizzato l’open day per i genitori dei possibili iscritti dell’anno prossimo, e le maestre hanno descritto le attività in corso. Le informazioni dunque crescono e le specifiche qualità della primaria nell’ex badia sono meno sconosciute ai cremonesi: la speranza è che il lavoro in rete con le istituzioni salvi la scuola, evitando alla frazione il triste destino dei paesi dormitorio asserviti alle aree industriali. Il calo delle nascite è un dramma per Cavatigozzi, che conta 2.500 abitanti e l’inversione di tendenza non si vede. Era in programma un’ampia area residenziale nel Piano di governo del territorio di Cremona, che avrebbe permesso, riqualificando l’ex Auricchio e l’ex mulino, di rendere disponibili 200 appartamenti. Un’opportunità ormai cancellata dalla pianificazione comunale, perché non c’è domanda. D’altro lato, nelle perizie immobiliari si legge che l’area è degradata a causa della vicinanza dell’area industriale, per altro in continua espansione, grazie all’insediamento di nuove aziende.
Paolo Zignani