Il bilancio di Padania Acque viene sorvegliato e messo sotto stress dai sindaci dei Comuni soci, in particolare un gruppo di primi cittadini cremaschi e anche cremonesi di appartenenza trasversale, come Stefania Bonaldi di Crema, Rosolino Azzali di Corte de Frati, Alberto Sisti di Castelvisconti, Paolo Palladini di Vailate e Luca Bonomi di Grontardo. Sono stati loro a presentare al presidente Claudio Bodini un documento di critica, che ha puntato l’attenzione su quella voce di 285mila euro di spese di rappresentanza di marketing entrata nella relazione di bilancio del 2018, che oltretutto, da quanto trapela, sarebbe in aumento quest’anno di altri 100mila euro. Un settimanale di Crema, “Primapagina” ha messo in rilievo la critica dei sindaci. Antonio Grassi di Casale, in più, ha chiesto se la spesa è in linea con le altre società del settore. Padania Acque, va ricordato, è monopolista in provincia di Cremona, essendo gestore unico del servizio idrico integrato. Tra le attività compare però la pubblicazione di un libro “Quella poesia chiamato Po” del fotografo Ezio Quiresi, di chiaro valore culturale ma disallineato con l’attività di via del Macello. La richiesta dei sindaci è quindi una dettagliata indicazione dello stanziamento e degli obiettivi. Si affaccia però un’altra richiesta, a tener viva la questione della qualità dell’acqua. Il consigliere comunale di Vescovato Maria Grazia Bonfante mette in rilievo le Linee guida dell’Ispra per il monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche, i cosiddetti Pfas, che si trovano nelle acque superficiali e sotterranee. L’Ispra, organo del ministero dell’ambiente, è l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Si è reso necessario il monitoraggio sulla contaminazione dei Pfas dopo il disastro ambientale verificatosi in Veneto, dove ci sono più di 16mila persone con livelli eccessivi di colesterolo, albumina e creatinina. Anche Cremona appare nelle mappe e nelle tabelle di monitoraggio di queste sostanze nocive, di cui ora il consigliere comunale di Vescovato chiede delucidazioni al presidente di Padania Acque Claudio Bodini, considerati i valori limite rilevati presso la stazione di monitoraggio “Fiume Po”.
Paolo Zignani