Piacenza, Caruso nega legami con la ‘Ndrangheta

Piacenza. Si è professato innocente l’ex presidente del Consiglio comunale di Piacenza, Giuseppe Caruso, arrestato a fine giugno per associazione mafiosa. Detenuto presso il carcere di Voghera, nel suo colloquio con la pm Chiara Ronchi durato circa un’ora, ha avuto modo di spiegare che con la ’Ndrangheta non c’entra assolutamente nulla e si dice estraneo a tutte le accuse che gli vengono mosse. Caruso, infatti, venne arrestato assieme al fratello Albino (in cella in Abruzzo) e un’altra decina di persone, presunte appartenenti alle cosche che da tempo operano nella regione e che sono storicamente legate ai Grande Aracri di Cutro, compresi il boss Francesco Grande Aracri ed i figli Salvatore e Paolo. Secondo l’accusa, l’ex esponente di Fratelli d’Italia, grazie al suo ruolo di funzionario all’Agenzia delle Dogane, favorì la cosca in una truffa all’Unione europea in tema di agricoltura. Le accuse mosse nei suoi confronti sono, a vario titolo, i reati di estorsione, truffa e corruzione nell’ambito del suo ruolo di funzionario doganale. Il suo nuovo avvocato difensore, Anna Rosa Oddone, ha affermato che a breve verranno chiesti gli arresti domiciliari non solo per motivi di salute ma anche perché incensurato.