Cremona, piano alienazioni milionario sulla carta

Cremona Il piano delle alienazioni, inserito a fine dicembre nel Documento unico di programmazione e adottato dal consiglio comunale, è una delle croci del Comune di Cremona, da molti anni. Il patrimonio municipale infatti è ampio e carico di storia, troppo per una piccola città dove latitano i grandi investimenti immobiliari. I fabbricati di proprietà comunale sono circa 230, tra i quali 33 rivestono elevato interesse storico con vincolo notificato, e altri 47 edifici di valore storico o testimoniale, anch’essi da proteggere; alcuni sono ben conservati mentre altri, come ammette il documento adottato dal consiglio comunale, hanno subito danni irreparabili. Il valore del conto patrimoniale è di 290 milioni, che diventano molti di più, ben 790, ai fini assicurativi. Trovare investitori privati è assai difficile, tuttavia il Comune ripropone anche quest’anno l’alienazione del complesso del vecchio ospedale, suddiviso in due comparti, quello di via Radaelli, del valore di due milioni e mezzo, e quello della chiesa di San Francesco, che vale 3 milioni e 115mila euro. In entrambi i casi il recupero architettonico, dopo anni di disuso, si presenta assai impegnativo. E’ in vendita anche l’immobile di via Filzi 35, del valore di 2 milioni e 400mila euro, che è stato recentemente reso di nuovo utilizzabile, tanto che i locali sono affittati. Potrebbe cambiare proprietario pure l’ex scuola edile di via Bergamo 280, per 365mila euro, come altri edifici di minor valore. Sono alienabili anche diverse aree, compreso il terreno di via Sesto, vicino a via Degli Artigiani, dove Aem intende costruire il forno crematorio per gli animali domestici, opera già contestata da diversi abitanti di Picenengo e Cavatigozzi.

Paolo Zignani