Cremona. Ancora una volta la sorpresa negativa viene dal fondo crediti di dubbia esigibilità, che nel bilancio di previsione 2020-2022, il cui schema è stato adottato dalla giunta Galimberti, spicca un inopinato balzo di 5 milioni e 600mila euro nei primi mesi di quest’anno, totalizzando ben 25 milioni. E’ il risultato, in parte, delle norme penalizzanti per gli enti locali ma anche delle multe non pagate, dell’evasione fiscale e dei ritardi nei pagamenti. Comunque l’amministrazione prevede una spesa corrente di 91 milioni quest’anno, fra scuole e università e rafforzando l’impegno economico sul sociale a servizio delle fragilità. La nota che proviene dal Comune ha un tono rassicurante, che si concentra sugli investimenti che produrranno, negli auspici, lo sviluppo della città, per avere più studenti e più giovani, con beneficio anche per le imprese. La fascia di esenzione dall’addizionale Irpef cresce fino a 11mila euro di reddito nel 2020 e 12mila nel 2021: duemila cittadini quindi non pagheranno il balzello. Dovranno però essere recuperati quei 4 milioni e 300mila euro che mancano all’appello della riscossione fiscale: l’evasione in questi ultimi anni ha continuato ad aumentare. Restano invariate in genere tasse e tariffe, ma l’aliquota Imu sulle seconde case lievita dall’1 all’1,06%, come anche l’aliquota per gli immobili affittati a canone agevolato, che pagheranno di più, dallo 0,62 allo 0,94%, benché venga estesa l’agevolazione anche a questi contribuenti. La grande opera resta la manutenzione. Nel solo 2020, verranno destinati 14 milioni agli immobili pubblici, in particolare alle scuole, al teatro Ponchielli e al Museo del Violino, alla manutenzione di strade, marciapiedi, all’abbattimento di barriere architettoniche, alle case popolari, al verde pubblico e alla rigenerazione urbana. Cala l’indebitamento pro capite dei cremonesi, da 562 euro nel 2014 a 412 euro quest’anno, anche perché non sono più stati accesi mutui.
Paolo Zignani