Sono 1298 le imprese e attività nate o sostenute in otto anni a Milano attraverso il contributo del Comune, che ha investito 34 milioni di euro per lo sviluppo in particolare di start-up innovative, imprese di vicinato e di servizi “che hanno migliorato la qualità della vita soprattutto nei quartieri periferici della città”. I dati sono stati illustrati dall’assessore alle Politiche per il Lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani, nel corso di una conferenza stampa per fare il punto sui risultati del sostegno dell’amministrazione alle realtà imprenditoriali e del commercio. Dei 34 milioni di euro messi a disposizione del Comune in otto anni 13,3 milioni sono serviti per la nascita di nuove imprese, 11,2 milioni per il sostegno alle attività interessate dai cantieri della M4, 7,2 milioni per incubatori e acceleratori di impresa, 3,2 milioni alle imprese già consolidate. Delle 1298 imprese il 42% è attivo nei servizi, l’11% nel commercio, il 7% nel turismo, il 7% nella manifattura. Me startup e piccole medie imprese innovative sono 263. A beneficiare degli interventi del Comune sono state anche le imprese di vicinato: dalla periferia al centro sono 390 e sono attive per il 41% sul commercio. “Nuove imprese significa anche occupazione generata” ha sottolineato l’assessore Tajani. Sono infatti 8.899 i posti di lavoro creati in questi anni, che hanno generato un fatturato di oltre 1,4 miliardi di euro, con una media di 400 mila euro per impresa. Secondo Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, “i contributi servono ma non sono sufficienti. Bisogna anche fare uno sforzo in più per togliere lacciuoli burocratici che limitano la capacità delle imprese nel creare eventi e iniziative. Aiutare le imprese significa, inoltre, continuare a collaborare in stretto raccordo con le istituzioni”.