Piacenza Il covid 19 ha fatto il suo ingresso ormai nel 70% dei comuni piacentini, vale a dire 35 su 46 paesi della provincia, con una media di età dai 41 ai 61 anni. Un nemico silenzioso che colpisce chiunque: già quattro i primi cittadini contagiati e un probabile quinto sindaco per il quale si sta attendendo l’esito del tampone. Positivi al coronavirus sono il sindaco di Piacenza e presidente della provincia Patrizia Barbieri, Pietro Mazzocchi sindaco di Borgonovo ricoverato all’ospedale di Castel San Giovanni, Filippo Zangrandi di Calendasco e da ieri, anche il sindaco di Farini, Cristian Poggioli che è stato ricoverato all’ospedale di Piacenza. Sempre da Ferriere arriva la conferma di positività del consigliere di minoranza Giampaolo Mainardi, ricoverato a Piacenza. Amministratori e dipendenti che sono stati a contatto con i contagiati sono stati messi in quarantena. Per fronteggiare l’emergenza sanitaria l’Ausl di Piacenza ha pubblicato sul proprio sito il bando per reperire infermieri con esperienza in terapia intensiva, medici specialisti di malattie dell’apparato respiratorio, medici di malattie infettive, di medicina interna, chirurgia, rianimazione e anestesia. Buone notizie arrivano invece sul fronte della crisi economica conseguenza inevitabile dell’emergenza sanitaria: la regione Emilia Romagna ha siglato oggi un accordo con le organizzazioni sindacali e associazioni di categoria firmatarie del Patto per il Lavoro. Saranno messi ai disposizione 38 milioni di euro per la cassa in deroga che decorre retroattivamente dal 23 febbraio, ha la durata di un mese e possono accedervi in deroga i datori di lavoro del settore privato e le unità produttive o operative situate in Emilia-Romagna, a beneficio dei lavoratori subordinati il cui rapporto di lavoro sia stato sospeso in tutto o in parte o a cui sia stato ridotto l’orario di lavoro a causa degli effetti economici negativi conseguenti alle ordinanze. Questo vale anche per le imprese con unità produttive esterne all’Emilia-Romagna, ma con lavoratori subordinati residenti o domiciliati in regione, che abbiano subito restrizioni di carattere sanitario. Accedono anche i datori di lavoro che siano appaltatori di opere o di servizi, mentre sono esclusi i datori di lavoro domestici. In caso in cui il datore di lavoro sia una società cooperativa possono accedere agli ammortizzatori anche i soci lavoratori con contratto di lavoro subordinato.