Brescia. Un sistema di evasione fiscale per oltre 90 milioni di euro: per questa accusa un giudice tributario, un consulente fiscale e altre due persone sono finite agli arresti domiciliari. Il reato contestato nei loro confronti dai pm della procura di Brescia è corruzione in atti giudiziari. Il blitz, condotto dalla Guardia di Finanza, ha anche portato a 34 perquisizioni locali in aziende tra le province di Brescia, Milano, Bergamo, Cremona, Novara, Modena e Bologna. Nell’agosto del 2019, le Fiamme Gialle avevano controllato una ditta bresciana, che risultava aver emesso false fatture per circa 12 milioni di euro nei confronti di numerose imprese del nord Italia. Successivamente, i militari hanno perquisito un padiglione industriale di una delle società coinvolte, sequestrando complessivamente oltre 779 mila euro in contanti. L’imprenditore della società è stato arrestato per istigazione alla corruzione in quanto, durante le ricerche, ha offerto ai finanzieri i soldi rinvenuti in quel momento. Le successive indagini hanno condotto ad un consulente tributario operante a Milano. Il Pubblico Ministero bresciano ha disposto la perquisizione di tutti i luoghi nella disponibilità del consulente. L’indagine, nel suo complesso, ha condotto alla denuncia di 90 persone all’Autorità Giudiziaria, coinvolte a vario titolo nei reati di corruzione in atti giudiziari, autoriciclaggio, oltre a diversi reati fiscali, tra cui quello dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.