IL TRAGICO DESTINO DEI PULCINI MASCHI

In Italia, ogni anno, tra 25 e 40 milioni di pulcini maschi vengono eliminati poche ore dopo la nascita. Sono considerati inutili: non depongono uova e non sono allevabili per carne perché selezionati solo come galline ovaiole. Le tecniche impiegate sono terribili: i pulcini vengono triturati vivi in macchinari ad alta velocità oppure soffocati senza anestesia, metodologie che causano sofferenza evidente e immediata in assenza di stordimento. L’Italia ha approvato una legge nell’agosto 2022 che vieta questa pratica, prevedendo entrata in vigore entro la fine del 2026. Le sanzioni alle aziende che continueranno a usare queste tecniche possono arrivare fino a 50.000 euro. Per evitare queste morti, è in diffusione una tecnologia chiamata sessaggio in-ovo, che consente di identificare il sesso dell’embrione direttamente all’interno dell’uovo, eliminando prima la schiusa degli embrioni maschi, in un momento in cui non possono ancora provare dolore . Questa tecnologia riduce la sofferenza e, in prospettiva, eliminerà completamente il ricorso al macero o al gas. Nonostante il quadro normativo esista, l’attuazione è ancora incompleta: servono linee guida operative e investimenti per installare le macchine in‑ovo. L’inerzia governativa e la mancanza di risorse rischiano di prolungare la pratica fino al limite della scadenza del divieto. In sintesi: milioni di pulcini maschi vengono uccisi subito dopo la nascita in modi estremamente crudeli. Anche se una legge italiana ha fissato il divieto entro il 2026, solo con la tecnologia del sessaggio in ovo sarà possibile mettere fine a queste morti evitabili, eliminando il dolore e rispettando una visione etica dell’allevamento.