Italia: prima stampante 3D biodegradabile prodotta col mais

Una nuova scoperta Italiana tutta green. Alimentata a batteria, lʼinvenzione di quattro ingegneri campani è in grado di dar vita a oggetti di vario tipo e perfino cioccolatini. Si chiama Poly ed è la prima stampante 3D biodegradabile alimentata a batteria.  Un progetto doppiamente verde,la macchina, infatti, è stata a sua volta stampata in 3D con una bioplastica ricavata dagli scarti agricoli, come l’amido di mais. Il dispositivo, portatile e low cost, è in grado di dar vita a oggetti di vario tipo e perfino a dolci di cioccolato.

Le caratteristiche “inedite” riguardano l’alimentazione a batteria e il materiale con cui è stato realizzato il dispositivo: si chiama Pla (acido polilattico) ed è una bioplastica a impatto zero ricavata dagli scarti dell’industria agroalimentare. “In questo modo la stampante a fine vita si dissolve in poche ore in un sito di compostaggio e nell’ambiente può farlo in circa due anni”, hanno spiegato gli ideatori.

Per ora è ancora un prototipo, ma l’intenzione è quella di produrla in serie e lanciarla sul mercato. Per questo, hanno annunciato i giovani ingegneri, nei prossimi mesi partirà una campagna di crowdfunding “grazie alla quale speriamo di avviare la produzione dei primi lotti per poi lanciare la stampante 3D sul mercato a un prezzo di 249 euro”.