Roma. Regioni e comuni italiani chiedono formalmente all’Ue nel semestre di presidenza italiana di sostenere il Patto dei Sindaci nato nel 2008, che impegna i comuni a ridurre di almeno il 20% le emissioni di C02 entro il 2020, attraverso Seap+ un piano d’azione ad hoc. Queste, in sintesi, le conclusioni del convegno che si è tenuto a Roma nella sede di Enea col commissario Federico Testa in vista della Conferenza internazionale del Set Plan della Commissione Europea che si svolgerà il 10 e l’11 dicembre, sempre a Roma. Il convegno romano ha messo a punto un documento che sarà consegnato a Matteo Renzi in vista del Consiglio dei ministri Ue, a ottobre. Lo stesso premier aveva aderito al Patto, come sindaco di Firenze. “L’Italia deve sostenere il Patto dei Sindaci che registra una adesione straordinaria e non certo formale. La Regione ha le risorse per avviare progettazioni in materia di efficienza energetica. Bisogna crederci con grande forza perché sono una fonte di risparmio anche per i comuni”, spiega Cristina Battaglia, dirigente della Regione Liguria, capofila del progetto della Commissione Europea Seat Plus per sostenere il Patto dei sindaci. Al Patto dei Sindaci, in cinque anni, hanno aderito 5300 comuni in Europa. L’Italia detiene il primato dei firmatari con 2700 adesioni.
