Decine di migliaia di persone hanno partecipato a Londra a una giornata mondiale di protesta per sollecitare un più deciso impegno nei confronti dei cambiamenti climatici.La marcia dei 40mila nella capitale britannica è stata solo una delle migliaia svoltesi in tutto il mondo per mettere sotto pressione i dirigenti politici del pianeta in vista del summit sul clima organizzato dall’Onu a New York.I dati sul global warming sono sempre più allarmanti. Secondo i dati della National oceanic and atmospheric administration, l’agenzia federale americana che si occupa di clima, il mese di agosto 2014 è stato il più caldo dal 1880 a livello globale, sia per quanto riguarda la terraferma che la superficie degli oceani.Le emissioni di gas serra stanno crescendo a un ritmo vertiginoso. I dati di un rapporto del Global carbon project, l’organizzazione internazionale fondata nel 2001 per quantificare le emissioni globali di CO2 e individuarne le cause, nel 2013 le emissioni prodotte dalla combustione di carburanti fossili e per la produzione industriale sono cresciute del 2,3% raggiungendo un totale record di 36 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. E le stime per il 2014 prevedono un aumento del 2,2%.Gli Stati membri dell’Onu hanno stabilito di limitare il riscaldamento globale a 2°C oltre i livelli registrati nel 1750, all’inizio cioè della Rivoluzione industriale. Ma il ritmo dell’inquinamento da CO2 sta rapidamente esaurendo la cosiddetta “quota di carbonio”, la soglia massima di tolleranza oltre la quale scatterà l’aumento oltre i 2 gradi previsti. Con devastanti ripercussioni sull’equilibrio climatico di tutto il pianeta