La biodiversità è a rischio, occorrono subito risorse

Gli esperti dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) e della Wildlife conservation society, in vista del World Parks Congress 2014 che si terrà a Sydney la settimana prossima, hanno scritto si Nature che cosa potrebbe servire per salvare la biodiversità terrestre: basterebbe il 2,5% della spesa militare globale. Con una cifra tra i 45 e i 76 miliardi di dollari all’anno si riuscirebbe infatti a gestire bene le oltre 150mila aree protette, tutelando la natura ma anche il sostentamento delle comunità locali, oltre a spingere le economie nazionali attraverso il turismo. Al momento le aree protette coprono il 12,5% delle terre emerse e il 3% degli oceani. La Convenzione sulla diversità biologica ha fissato come obiettivo per il 2020 il raggiungimento del 17% dei territori e del 10% dei mari. Per rispettare il target, spiegano gli esperti, i governi dovrebbero mantenere gli impegni economici presi a livello internazionale. Il trend invece, favorito dalla crisi, è quello di tagliare. Invece, sarebbe importante che le nazioni si rendano conto che questi luoghi sono fondamentali per il futuro della vita sulla terra”.