Astenersi paurosi. Meglio avere con se’ un paio di calzini e una buona dose di coraggio. Entrare in questo tempio indiano non è un’esperienza proprio da tutti. Siamo a pochi chilometri da Bikaner, a Deshnok, nella parte settentrionale del Rajasthan vicino al deserto, nel famoso Karni Mata, il tempio dei topi. Centinaia di roditori corrono qua e la’ tra le gambe dei turisti, si arrampicano ovunque e non sono spaventati dall’uomo. Per loro ormai è abitudine avere ospiti e non devono temere nulla perché sono considerati sacri. Questo tempio è un luogo unico in tutta l’India dove si viene per pregare i topi e gli si dà da mangiare, in particolare latte, cocco e polpette dolci per ingraziarseli. Ci sono anche delle reti apposite per proteggere i topolini dagli attacchi di altri animali come gatti o uccelli. Ci sono varie leggende sul tempio. Una guida ci racconta la sua: “Karni Mata, una saggia indù considerata l’incarnazione della Dea Durga, quando suo figlio morì annegato chiese a Yama, il dio della morte, di riportarlo in vita. Lui disse che non poteva, ma alla fine cedette alle suppliche e lo fece reincarnare in un ratto. E fece lo stesso con tutti gli altri figli maschi. Le famiglie che oggi abitano a Deshnok credono così di esserne discendenti e avere la stessa sorte, per questo li venerano”. Ci sono anche altre varianti sull origine del culto, ma tutte convergono sulla sacralità dei topi. Calpestarne uno è segno di sventura. Avvistare invece uno dei rari topi albini del tempio è segno di grande fortuna. Eccone uno. Il tempio fu eretto nel XV secolo, le maestose porte scolpite in argento e il marmo bianco della facciata furono offerte dal maharajah di Bikaner Ganga Singh, all’inizio del XX secolo.