Le Guardie Zoofile dell’ENPA di Milano sono intervenute a Tribiano, in provincia di Milano, per verificare lo stato di detenzione di 2 cani presenti all’interno di un cortile di un capannone industriale, in seguito alla segnalazione di un maltrattamento messo in atto nei confronti dei due animali che risultavano essere stati abbandonati nell’edificio. Giunti sul posto gli agenti hanno potuto constatare la veridicità della segnalazione, costatando la condizione di degrado in cui erano costretti a vivere i due cani, incroci tipo lupoide: erano infatti detenuti senza acqua né cibo e, negli spazi lasciati a loro disposizione, erano presenti rifiuti di ogni genere come lattine vuote di cibo per cani, detriti metallici, forbici, taglierini e materiali di risulta. A causa delle pessime condizioni di detenzione i cani risultavano essere molto aggressivi, sia nei confronti delle persone che fra di loro, come provato dalle numerose ferite e lacerazioni ancora sanguinanti presenti sul muso. La situazione, come hanno accertato gli operanti parlando con dei testimoni, andava avanti da diverso tempo in quanto la ditta era abbandonata ed il proprietario risultava irreperibile. Date le condizioni di custodia assolutamente inadeguate e la situazione di pericolo in cui si trovavano gli animali, le Guardie Zoofile ENPA hanno ravvisato la sussistenza del maltrattamento, secondo quanto previsto dall’articolo 544 ter del Codice Penale, e hanno conseguentemente proceduto al sequestro dei due cani e del capannone industriale. Il titolare dell’azienda, già noto ai Carabinieri di Paullo che hanno collaborato nell’operazione, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lodi.“I cani al momento della cattura per il trasferimento al canile veterinario della ASL erano particolarmente stressati e agitati, data la situazione in cui vivevano, a tal punto che non è stato neanche possibile rilevare il microchip identificativo” ha dichiarato il Capo Nucleo e Presidente di ENPA Milano Ermanno Giudici “Una volta constatata la flagranza del reato, messo al corrente il Pubblico ministero di turno, siamo riusciti a interrompere tempestivamente questo stato di sofferenza degli animali, procedendo al loro sequestro e ponendo i sigilli al capannone.”