Brasile, esplosa piattaforma: morti e sversamenti. Mediterraneo, no trivelle

E’ salito a 5 il numero dei morti nell’incidente avvenuto in Brasile sulla nave-piattaforma ‘FPSO Cidade de Sao Mateus’, noleggiata dalla statale Petrobras, l’11 febbraio: lo ha reso noto la società norvegese BW Offshore, proprietaria dell’imbarcazione, ormeggiata a circa 120 km dalla costa dello stato di Espirito Santo. Quattro persone risultano ancora disperse. Il disastro, seguito a un’esplosione causata da una fuga di gas, ha provocato anche dieci feriti, due dei quali con gravi ustioni. Queste navi sono generalmente utilizzate per la produzione e lo stoccaggio di petrolio (o di gas naturale) e la distribuzione del petrolio prodotto sulle navi-appoggio. Questo ennesimo incidente dimostra che non esistono attività di estrazione di idrocarburi in mare perfettamente sicure. Al contrario, alcune sono molto pericolose. Ecco perché non conviene trasformare il Mediterraneo in un gigantesco pozzo petrolifero si deve aggiungere prima di tutto questo: il rischio di un incidente gravedi una esplosione, di uno sversamento in mare. Non un rischio remoto, inconsistente, roba da patologici catastrofisti dunque.