Dieci proposte per fare in modo che in Italia “non si abbia mai più un caso come il cosiddetto caso Stamina”. Sono quelle presentate oggi dalla Commissione Sanità del Senato a conclusione dell’indagine conoscitiva sulla vicenda Stamina. I dieci punti partono dalle proposte legislative in merito ai provvedimenti giudiziari sui trattamenti non provati scientificamente e prevedono poi l’abrogazione parziale del decreto Balduzzi del 2013 che autorizzava il proseguimento del protocollo Stamina per i malati che lo avessero iniziato. La terza proposta della Commissione Sanità prevede la revisione del decreto Turco-Fazio sulle cure compassionevoli. A questo proposito, ha ricordato il senatore e relatore Luigi D’Ambrosio Lettieri “è già pronto un decreto del ministero della Salute per la revisione di tale materia”. Altro punto riguarda l’attuazione del regolamento europeo relativo alla disciplina di medicinali per terapia avanzata preparato su base non ripetitiva. La Commissione propone però anche la creazione di una rete territoriale di assistenza e di supporto informativo per i malati, iniziative di comunicazione istituzionale, l’adozione di linee guida per rafforzare le tutela dei minori nel sistema dei media, linee guida relative all’informazione pubblica in ambito medico scientifico e il rafforzamento dell’indipendenza dei comitati etici. Altra proposta è poi quella di introdurre nell’ordinamento italiano del cosiddetto ‘Standard da Ubert’ che regolamenta la figura del consulente tecnico in ambito giudiziario secondo uno standard elaborato dalla Corte suprema statunitense e che impone al giudice di accertare che il metodo usato dall’esperto ammesso al dibattimento sia attendibile scientificamente.