A Gaza due leoncini sono le mascotte di un campo profughi

Si fanno accarezzare e spupazzare dai bambini come se fossero dei gatti, e in risposta lanciano dei timidi ruggiti , forse anche per rivendicare la loro vera identità. Questi due cuccioli di leone sono diventati le mascotte di un campo profughi a Gaza. Uno zoo in crisi a Rafah è stato costretto a venderli. “A causa della situazione economica e del blocco nessuno ha i soldi per visitare lo zoo. Ho dovuto vendere i cuccioli per poter comprare il cibo per gli altri animali”, spiega Ahmed Jomaa, proprietario dello zoo. L’acquirente è Saadi Jamal, un impiegato di sicurezza dell’Autorità Palestinese, che li ha portati a casa. “Vivono con noi, ormai sono dei membri della nostra famiglia, giocano in casa e dormono con i nostri bambini. Potrei fare molti soldi affittandoli. Ho avuto molte richieste ma per ora ho rifutato”, racconta Saadi. Per lui questa famiglia allargata ha comunque un prezzo. I piccoli leoni per crescere divorano mezzo chilo di carne al giorno. E il cibo costa caro a Gaza col blocco imposto da Israele. Ma al momento i leoni restano in famiglia, per la gioia dei suoi quattro figli e di tutti i loro vicini.