L’ex ministro Michela Vittoria Brambilla lancia una nuova proposta di legge: chiunque allevi, esporti, importi, sfrutti economicamente o detenga, trasporti, ceda o riceva a qualunque titolo conigli al fine della macellazione, o commercializzi le loro carni rischia da quattro mesi a due anni di carcere e una multa da 1.000 a cinque mila euro per ciascun animale. “Il coniglio deve essere considerato come un animale da compagnia e non può più essere mangiato”, afferma la deputata che sottolinea ancora una volta quanto i conigli meritino le stesse tutele di tutti gli altri animali domestici. Questa nuova proposta si affianca alla legge 189 contro il maltrattamento degli animali ed è sostenuta anche da una petizione promossa dalla Federazione Italiana diritti degli animali e dall’Associazione Aeconigli che hanno già raccolto più di dieci mila firme per fermare la compravendita di carne di conigli. Si chiede che al roditore la legge conceda lo status di animale da affezione, rendendo illegale il suo utilizzo culinario. I nostri piccoli amici, secondo questa proposta di legge, dovranno anche essere dotati di microchip ed essere iscritti ad una anagrafe tenuta dalle aziende sanitarie locali, in modo da avere un vero e proprio controllo demografico di questi. Inoltre gli dovrà essere garantito un habitat adeguato e qualche ora al giorno di esplorazione fuori dalla sua gabbietta. Tutte iniziative volte a tutelare il terzo animale domestico scelto dagli italiani, esattamente come fosse un cane o un gatto.