No alla mattanza di cani in Corea: la protesta corre in rete

Dopo quella cinese, un’altra barbarie riguarda i nostri amici a quattro zampe e arriva dalla Corea del Sud: sono i cosiddetti “Giorni del cane”, quelli in cui secondo la tradizione, per rinfrescarsi dalle alte temperature e riacquistare vigore, si mangia la carne di cane, in zuppa o arrosto. Chi conosce le culture dell’Estremo Oriente assicura che i “bok nal” in Corea del Sud – quest’anno cadono il 13 luglio, il 23 luglio e il 1 agosto – fanno impallidire il famigerato “Festival della carne di cane” dei cinesi di Yulin. Nessuno sa con precisione quanti cani finiranno a tavola. Sta di fatto che, secondo la World dog alliance, sono circa 30 milioni i cani macellati ogni anno in Estremo Oriente. La rete, però, non ci sta e su Facebook la protesta corre veloce, come dimostrano questi esempi: “Boicottare Cina e Corea”, scrive Tom. “Dovremmo finire di mangiare carne di ogni genere, è un vero schifo”, sbotta Anna. “Insopportabile crudeltà: è come uccidere e mangiare dei poveri bimbi innocenti. Povere creature, siamo la specie più crudele della Terra. Non hanno altre fonti di cibo questi popoli?”, è il parere di Alessandra. “Da questi tristi eventi sì misura il grado di civiltà. Che non ha niente a che vedere con la cultura. Sfatiamo il mito ‘Paese che vai, cultura che trovi'”, attacca Danila. “Questa assurda e barbara tradizione dovrebbe finire per sempre. Non solo per la crudeltà dei modi con cui vengono uccisi gli animali, ma anche per l’assurdità delle convinzioni ‘culturali’ ad essa legate. Vergogna!”, si sfoga Maurizio. “Non se ne può più di sentire di queste usanze stupide e feroci”, scrive Silvana. Ecco solo alcuni dei commenti indignati pubblicati sul web. La mobilitazione è appena iniziata.