Solo 150 anni fa il ghiacciaio del Rodano allungava la sua lingua glaciale sino a questo punto della vallata. Ma oggi, come tutti i ghiacciai delle Alpi svizzere, e non solo, si sta sciogliendo. Sempre più in fretta. Il ghiacciaio del Rodano, che si incunea tra le vette più alte delle Alpi Bernesi, si trova all’estremità nord-orientale del Canton Vallese elvetico. Dal ghiacciaio prende forma il Rodano, fiume di 812 km che prosegue in Francia per poi sfociare nel Mar Mediterraneo e che per portata d’acqua è il principale fiume di Francia.”Tre settimane fa, spiega David Volken, glaciologo del ministero dell’Ambiente svizzero, il ghiacciaio arrivava sino a questa pietra. Nelle ultime tre settimane lo scioglimento lo ha fatto arretrare di sei metri”. Nel decennio prossimo a causa del global warming questo blocco di ghiaccio di due chilometri cubici perderà metà del suo volume. Per rallentare la catastrofe, da otto anni questa porzione del ghiacciaio è stata coperta con grandi lenzuoli bianchi per riflettere l’irraggiamento solare e rallentare del 50-70% l’impatto del cambiamento climatico, proteggendo la grotta e la galleria scavata nel ghiaccio che permette di visitare le viscere del ghiacciaio. La galleria è un’attrazione turistica molto popolare ma molti temono che il sito sia destinato a sparire molto presto. “Quando adesso si entra nella grotta, racconta un turista di Losanna, è come affrontare una giornata molto piovosa. Per questo non credo che durerà ancora per molto. Cercare di fermare la morte della montagna mi sembra una battaglia ormai piuttosto futile”. I leader politici inetrnazionali si incontreranno a Parigi nel prossimo dicembre in occasione del vertice sul clima per cercare un accordo per rallentare i cambiamenti climatici. Ma gli esperti prevedono che per la fine del secolo nelle Alpi svizzere sarà rimasto solo il 10% dei ghiacciai. E per quello del Rodano, anche con i suoi lenzuoli protettivi, potrebbe essere ormai troppo tardi.