Quattro differenti studi pubblicati sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), 3 basati su dati reali e 1 su una proiezione al computer, dicono che nel corso del XX secolo il livello dei mari è aumentato di 14 centimetri, molto più rapidamente di quanto non abbia fatto negli ultimi 2.000 anni e poi che entro il secolo potrebbe salire ancora di 1,3 metri. “Il punto saliente è che la velocità di innalzamento dei mari del XX secolo è stata più rapida di quanto sia avvenuto negli ultimi 2 millenni. E non ce lo dice un modello, lo dicono i dati”, a spiegarlo è Benjamin Horton, dell’università americana Rutgers e autore di una delle ricerche. Il primo studio, firmato da Robert Kopp dell’università Rutgers, ha analizzato i cambiamenti dei livelli dei mari negli ultimi 3.000 anni. Sono stati analizzati fossili marini provenienti da 24 siti differenti. Dai dati emerge che l’ultimo secolo ha segnato un record di salita dei livelli del mare di ben 14 centimetri e le proiezioni indicano entro il 2100 un aumento ulteriore tra 24 e 130 centimetri. Risultati analoghi sono stati ottenuti da altri due studi, coordinati dall’Istituto di ricerca tedesco sull’impatto climatico a Postdam e l’Istituto di ricerca geologica neozelandese a Lower Hutt. Il primo raccoglie i dati di un gran numero di studi precedenti; il secondo analizza campioni di ghiaccio prelevati in Antartide. A supportare i risultati dei tre studi ci sono infine le proiezioni fornite da una simulazione al computer realizzata da Rob De Conto, dell’università del Massachusetts, che indica come l’aumento del livello dei mari sia più rapido di quanto stimato finora.