Un vaccino contro i tumori potrebbe essere più realtà che sogno. Dagli studi condotti dai ricercatori dell’Università Johannes Gutenberg di Mainz (Germania) e dalle sperimentazioni già a basse dosi su pazienti colpiti da melanoma (tumore della pelle) in stadio avanzato, sono arrivati i primi risultati incoraggianti. Il vaccino consiste in una sorta di capsula che contiene molecole di Rna intercambiabile a seconda del tumore da combattere, in grado di produrre una risposta immunitaria grazie a precise istruzioni genetiche. La capsula viene iniettata per endovena, raggiunge milza, linfonodi e midollo osseo per arrivare alle cellule dendritiche, immunitarie, che traducono l’Rna in proteina tumorale che provoca reazione immune. Nonostante la sperimentazione debba essere presa senza troppo entusiasmo dato l’esiguo numero dei pazienti coinvolti, il risultato rappresenta un successo perché conferma la bontà di una ricerca antitumorale improntata all’immunologia e alla genomica. La capacità dei tumori di cambiare in continuazione può fornire alla ricerca la chiave per individuare le possibili alterazioni. I risultati sono comunque incoraggianti perché il 20% dei pazienti sottoposti a sperimentazione e affetti da melanoma in stadio avanzato sono sopravvissuti a 10 anni di distanza. Il vaccino pare avere buoni risultati anche nel trattamento di carcinoma al polmone e alle vie urinarie.
