Tra tutte le filiere della raccolta differenziata, quella del rifiuto organico è senz’altro la Cenerentola in termini di budget. Ma se si guarda alla quantità le cose cambiano, perché il Consorzio italiano compostatori è arrivato a differenziare e a trattare 6 milioni di tonnellate di scarti organici, da cui ha ricavato 1,5 mln di tonnellate di fertilizzante.A Ecomondo il Cic, insieme al Consorzio Italiano Biogas, ha dimostrato di voler scommettere sul futuro firmando un accordo per il varo della Piattaforma Tecnologica Nazionale per il Biometano. In sostanza la frazione organica non andrà a creare solo compost ma combinata con i reflui zootecnici, andrà a produrre combustibile ecologico, un perfetto esempio di economia circolare. Massimo Centemero, direttore del Consorzio Italiano Compostatori: “Adesso inizia una nuova seconda era, io direi anche una seconda battaglia perché c’è veramente da lavorare tanto su quest’area del biometano. Ora i rifiuti vengono raccolti con camioncini, con mezzi di trasporto che potrebbero essere alimentati a biometano, il camioncino porta poi il Bio-waste, cioè il rifiuto organico nell’impianto dedicato, nei nostri impianti, si riproduce di nuovo del biometano che va ad alilmentare le flotte che raccolgono i rifiuti. Questa è la seconda frontiera dell’economia circolare che noi andremo a sviluppare”.