Edilizia Green: cresce il numero di chi preferisce materiali sostenibili

La tendenza di realizzare edifici sempre più attenti all’impatto sull’ambiente è legata alla necessità di ridurre le emissioni di carbonio, di cui il settore delle costruzioni è in ampia parte responsabile. Per raggiungere questo obiettivo si sta soprattutto ragionando da un punto di vista energetico, con la messa a punto di soluzioni e sistemi volti a una netta riduzione dei consumi.

Cominciando dai pannelli fotovoltaici con i quali l’energia solare è quella con maggior successo fra le fonti rinnovabili. Negli ultimi anni, grazie all’innovazione tecnologica e a una spinta incentivante, gli impianti fotovoltaici sono sempre più competitivi da un punto di vista economico.

Nel 2016 l’India ha stanziato 3 miliardi di dollari di finanziamenti statali con l’obiettivo di raggiungere, entro il 2022, una capacità installata di 100 GW. Lo scorso maggio il Regno Unito ha rivelato di aver generato quasi un quarto del fabbisogno energetico del paese soltanto dal solare e la Cina ha ultimamente inaugurato il più grande parco solare galleggiante al mondo.

Ma i grandi impianti e le grandi centrali fotovoltaiche non sono le uniche soluzioni per l’approvvigionamento energetico pulito. Molto si sta puntando anche sul fronte di soluzioni domestiche destinate all’autoconsumo e non necessariamente sotto forma di pannelli, spesso considerati esteticamente sgradevoli e ingombranti. Il trend dell’integrazione è uno dei concetti-chiave dell’edilizia verde.

La Tesla ha recentemente lanciato un nuovo modello di tegole solari, mentre la società ungherse Forward Labs ha sviluppato un tetto fotovoltaico metallico che dovrebbe essere lanciato sul mercato entro il 2018.  In Australia, il professor Paul Dastoor dell’Università di Newcastle sta invece eseguendo gli ultimi test su dei pannelli solari ultraleggeri realizzati attraverso la tecnica di stampa a inchiostro su delle lastre di plastica.

Quando parliamo di fotovoltaico, la conseguenza è quella dell’accumulo, senza il quale non è possibile pensare a una reale diffusione della tecnologia. Secondo Bloomberg New Energy Finance le batterie per lo storage in 12 anni vedranno la stessa diffusione che ora hanno i sistemi fotovoltaici, grazie soprattutto a una riduzione dei costi.

Quando parliamo dell’edilizia verde non significa soltanto puntare sull’innovazione impiantistica ma anche l’architettura ha un ruolo molto importante, si tratta dei principi di progettazione passiva che consentono, attraverso una progettazione studiata nei minimi dettagli, di ottimizzare le risorse naturale, riducendo la necessità di utilizzare gli impianti. Come ad esempio tetti e coperture verdi, che vanno molto di moda ultimamente, hanno la funzione anche di regolare la temperatura interna, di isolare ulteriormente gli ambienti e di contribuire alla purificazione dell’aria.

Vediamo anche come il legno e materiali naturali provenienti dal riciclo hanno tutte le carte in regola per essere considerati green. Si sta investend anche sul fronte del cemento ecologico, del calcestruzzo che è di fatti il materiale tutt’ora più utilizzato nelle costruzioni ma è anche responsabile della produzione di un quantitativo ingente di emissioni nocive.

La ricerca appunto negli ultimi anni ha investigato la possibilità di sviluppare delle alternative più sostenibili, tra cui possiamo citare gli esempi di AshCrete, Ferrock e HempCrete. Una delle novità più interessanti è però forse il bio-cemento, un cemento dall’azione autoriparante, attraverso l’utilizzo di batteri che, esposti all’umidità si attivano e sviluppano un materiale calcareo in grado di riempire le crepe del manufatto. Questo filone di ricerca è ancora allo stadio sperimentale e probabilmente ci vorranno ancora degli anni prima di poter vedere commercializzato il prodotto ma sicuramente delinea delle prospettive molto interessanti per l’edilizia verde.