Sappiamo tutti quanto si parli in questo periodo dei cambiamenti climatici e riscaldamento globale ma sembra che l’argomento non richiami la giusta attenzione. Dall’Australia arriva una nuova scoperta che sottolinea il fatto che gli alberi smettono di “catturare”carbonio in caso di caldo estremo. Una notizia davvero preoccupante.
In diverse parti del mondo si adopera per piantare alberi e sembra possa essere il business del futuro, ma se la ricerca pubblicata sulla rivista “Global Change Biology” dovesse essere confermata, bisognerà rivedere il modo per contrastare il cambiamento climatico. Conosciamo la straordinaria capacità degli alberi di fungere da veri e propri pozzi per lo stoccaggio del carbonio, un albero di media altezza situato in città (quindi in un contesto di stress ambientale elevato) mediamente è in grado di assorbire tra 10 e 20 kg di CO2 all’anno. Gli scienziati della University of Western Sydney’s Hawkesbury Institute for the Environment hanno osservato che questa caratteristica degli alberi viene meno in caso di caldo estremo, stoppando la capacità degli alberi di assorbire carbonio.
Solitamente attraverso la fotosintesi l’albero sottrae CO2 dall’atmosfera, e mediante una reazione chimica che coinvolge acqua metabolica e luce, produce glucosio e ossigeno. Il glucosio viene assorbito dalla pianta per garantirne la sopravvivenza mentre l’ossigeno, un “sottoprodotto” della reazione, viene rilasciato in atmosfera attraverso gli stomi presenti nelle foglie. Ma secondo questa scoperta, per via delle ondate di calore gli alberi smettono di catturare carbonio ma continuano a rilasciare acqua attraverso le foglie. La traspirazione aiuta a mantenere gli alberi freschi ma lo stop all’assorbimento della CO2 crea preoccupazione, soprattutto se il riscaldamento globale avanza.
“Se le ondate di calore iniziano a verificarsi su grandi superficie chiaramente gli alberi e le foreste potrebbero assorbire meno carbonio. E se i fenomeni di caldo estremo aumentassero di frequenza ovviamente la capacità degli alberi di essere veri e propri serbatoi di carbonio, sarebbe messa a rischio” ha dichiarato Professor Mark Tjoelker uno degli autori dello studio.
Per la loro ricerca gli scienziati hanno piantato una dozzina di baccelli in due posti diversi dell’Australia: la foresta di Hawkesbury e nel sito di Yarramundi, vicino Sydney. I baccelli sono stati piantati in condizioni di clima e temperatura controllata per dare la possibilità ai ricercatori di gestire tutte le variabili possibili. Per metà delle capsule sono state simulate condizioni di caldo estremo mentre gli altri sono stati lasciati crescere in condizioni climatiche attuali. Dopo aver analizzato i risultati, gli scienziati hanno affermato che:
“Non ha importanza se gli alberi sono stati coltivati in condizioni climatiche attuali o simulando l’aumento medio di 3°, in entrambi i casi hanno reagito allo stesso modo” ha spiegato professor Tjoelker.
Questa è una notizia preoccupante per la salute del nostro pianeta, perché se non si interviene subito per rallentare il cambiamento climatico, dovremo fare i conti con questa drammatica verità: gli alberi non assorbono più anidride carbonica.