Il Rottweiler è un cane killer? La sua origine risale ai tempi degli antichi Romani come accompagnatore delle legioni quando varcarono le Alpi, stazionandosi nella regione di Rottweiler in Germania. Il suo nome deriva proprio da qui, dove divenne noto come “il cane dei macellai”. Forte e potente, resiste all’estinzione della razza e dall’inizio del 1900 la sua fame sale alle stelle in Germania, dove nascono i primi Rottweiler Club tedeschi.
Da qui inizia la sua diffusione in tutta Europa fino ad arrivare ad essere una delle razze più popolari anche negli Stati Uniti. Purtroppo la sua diffusione si accompagna a stereotipi e sciocchi luoghi comuni, assumendo la fama di “cane Killer”. Niente di più sbagliato per una razza che, pur eccellente come cane da guardia e da difesa, si contraddistingue per un temperamento docile e di fedeltà assoluta al proprio padrone. Lo stesso standard lo definisce come un cane di stirpe socievole e pacifica e per natura ama i bambini.
Ed è proprio così, perché chi conosce questo cane non ha dubbi: in studio abbiamo avuto il piacere di parlarne con un allevatore italiano, Vincenzo Bonfardino, dell’allevamento Von Hause Leroy. Con lui, le sue intraprendenti e bellissime figlie. Parleremo ampiamente del carattere di questo cane, come scegliere un buon allevamento e come crescerlo nel modo corretto.
A seguire un servizio dedicato ai cavalli. Esistono tanti modi per istruire un cavallo. Si parla spesso di comunicazione non verbale e il programma che vi presentiamo in questo servizio, il Mattalia Horsemanship vi stupirà.
Stefano Iacomi, istruttore addestratore ci mostrerà le basi di questo programma, in continua evoluzione, ideato da Luciano Mattalia, mirato allo studio sperimentale della comunicazione non verbale nel rispetto del cavallo e dei principi che ne regolano la società. Viene quindi data priorità allo sviluppo ed allo studio delle tecniche e forme di comunicazione dal punto di vista dei cavalli, ragionando e confrontandoci con loro non da tipici esseri umani, bensì da Horseman.