Uno screening generale sull’epatite C fa risparmiare risosre e migliora l’aspettativa di vita nelle persone colpite dal virus. Questo è quello che emerge da una ricerca pubblicata sul Journal of Hepatology e condotta dalle Università Paris Diderot e Paris 13 oltre che dell’Inserm, l’Istituto nazionale francese per la salute e la ricerca medica.
Da quanto emerge questo sarebbe un percorso più efficiente rispetto a uno screening mirato, che coinvolge solo determinate categorie di persone. Solo nel 2014, secondo alcune stime, sono state circa 75mila le persone tra i 18 e gli 80 anni colpite dal virus dell’epatite C in Francia senza che fossero consapevoli della loro condizione.
Un modello analitico basato su una combinazione di dati e di caratteristiche delle persone infette, messo a punto dal gruppo di ricerca francese, indica come lo screening generale sia legato a una migliore aspettativa di vita rispetto a quello mirato, che invece è conveniente se i pazienti che vengono sottoposti al test vengono trattati rapidamente dopo la diagnosi.
Nel mondo, secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) del 2016, sono circa 80 milioni le persone affette da epatite C. Nello stesso anno sono stati contati 700mila decessi proprio per questa patologia. (