Sport e alimentazione, Gatteschi: attenzione al cibo spazzatura

Mangiare sano fa vivere meglio, migliora le prestazioni sportive di chi si allena e riduce le spese per farmaci. E’ in estrema sintesi il messaggio emerso dal confronto tra medici sportivi, atleti ed esperti di alimentazione che si è svolto nell’ambito del 1° Festival dello Sport organizzato da Gazzetta e Provincia Autonoma di Trento.

Si tratta di un messaggio non nuovo, certo, ma purtroppo ancora sottovalutato.

“Purtroppo la malnutrizione, scorretta o per eccesso, anche nel nostro Paese che è il tempio della cultura enogastronomica, è molto molto elevata – dice Andrea Segrè, presidente della Fondazione Edmund Mach – Basta vedere i tassi crescenti di obesità. E soprattutto nelle fasce dei preadolescenti e anche dei bambini, Bisogna ripartire dal coniugare una buona alimentazione con degli altrettanto buoni movimenti”.

Non è quindi un messaggio ridondante, quello che invita a imparare a nutrirsi bene, senza seguire mode incongruenti, ricette fai da te, o senza tener conto di quello che è il reale fabbisogno di ciascuno, come spiega Luca Gatteschi, medico dello Sport da anni a supporto degli staff della Nazionale di calcio.

“Bisogna educare, bisogna far capire che bisogna scegliere alimenti di qualità, che contengano davvero sostanze positive. Bisogna capire che non si deve togliere alcun alimento a priori, ma saperli invece distribuire nell’arco della giornata in funzione di quello che si fa. – dice Gatteschi – E’ chiaro che se mi muovo in bici due ore al giorno posso avere un certo tipo di alimentazione; mentre se una volta alzatomi vado dietro una sedia in ufficio devo per forza avere una alimentazione più ridotta: questo è normale”.

Ma nutrirsi bene è anche soprattutto una questione di qualità, e di corretta informazione: due ingredienti – è il caso di dire – che servono per non cadere vittime inconsapevoli di strategie di marketing che puntano a vendere di più e non certo a nutrire meglio.

“Alcuni alimenti non hanno qualità. E il problema del junk food, il cibo spazzatura, nasce negli Stati Uniti e ce lo portiamo dietro. In molti posti quando prendi un alimento ti viene offerto un qualcosa in più ad un prezzo minimo – ribadisce Gatteschi – E quello è chiaramente uno stimolo a consumare qualcosa che in quel momento non ti serve. Non serve criminalizzare chi lo fa, ma la spinta è a consumare di più spendendo la stessa cifra, non a spendere di più per consumare meglio”.

All’incontro “Mangiare bene per vincere meglio” organizzato nell’ambito del primo Festival dello Sport di Trento ha partecipato, tra gli altri anche Elena Vallortigara, campionessa di salto in alto.