Coronavirus: più a rischio chi ha fatto il vaccino antinfluenzale
Diversi studi scientifici pubblicati su riviste autorevoli sostengono che il vaccino per l’influenza ed il Coronavirus Sars possano indurre malattie polmonari. O meglio… chi ha fatto il vaccino antinfluenzale è più a rischio (del 30%) di contrarre il Covid 2019. E Bergamo sarebbe così stata duramente colpita perché è la Provincia dove è stata portata avanti l’intensa campagna vaccinale della regione Lombardia del meningococco fino a fine gennaio 2020. Sono queste le dichiarazioni rilasciate dal candidato al Nobel per la Medicina, il virologo Professor Giulio Tarro a Laboratorio Salute.
Il Professor Giulio Tarro è un virologo di fama internazionale, discepolo di Albert Sabin – padre del vaccino contro la poliomelite – di cui ha diretto il laboratorio dopo la scomparsa. In Italia, invece, è molto discusso anche per i frequenti scontri a distanza con Roberto Burioni. Giulio Tarro, primario emerito dell’ospedale Cotugno di Napoli e protagonista della lotta al colera del ’73 Tarro all’epoca dell’epidemia isolò per primo il vibrione del colera e per questo fu due volte candidato al Nobel.
Recentemente hanno fatto discutere le sue affermazioni sul Covid-19: “Il Coronavirus ci abbandonerà tra un mese, come tutti i corona influenzali”; “In Lombardia ci si ammala di più di Covid a causa dell’inquinamento”.
Il Professor Tarro commenterà anche il video del medico, biologo e virologo francese Luc Montagnier (che ha scoperto nel 1983 il virus dell’HIV, insieme alla dottoressa Françoise Barré-Sinoussi e al dottor Robert Gallo, Premio Nobel per la medicina 2008) che ha recentemente affermato che il Sars-CoV-2 è stato rilasciato accidentalmente da un laboratorio di Wuhan ed inoltre il genoma completo di questo agente ha all’interno delle sequenze dell’Aids. Sentiamo insieme questo breve stralcio di intervista.
La trasmissione proseguirà poi con altri argomenti.
Da novembre 2019, Auret raccoglie notizie di persone ricoverate, con polmoniti, pochi giorni dopo i vaccini. Quando nemmeno si leggeva un solo articolo in italiano riguardo al covid.
L’avv. Roberto Mastalia, presidente nazionale dell’associazione Auret, ha anche dichiarato che stanno svolgendo una interessantissima indagine. Da 200 verifiche condotte ricavando i dati di pazienti ricoverati e in Terapia Intensiva e successivamente deceduti e in collaborazione con medici degli ospedali e del 118, l’80% aveva ricevuto i vaccini antinfluenzali. Gli intubati giovani avevano usato VaxiGrip Tetra, (utilizzato anche per i bambini). Tutti i ceppi contenuti degli antinfluenzali di questo anno vennero indicati dall’OMS ad inizio 2019, e contengono 2 ceppi di coronavirus (definito inattivato). Non è una questione secondaria…. I vaccini sotto osservazione sono: Fluad 2019-2020, Influvac S Tetra, Influvac S, Vaxigrip Tetra. Quindi i vaccini antinfluenzali contengono due ceppi di coronavirus.
Secondo l’Associazione, “casualmente” esistono studi scientifici pubblicati, che sostengono come il vaccino per l’influenza ed il Coronavirus Sars, possano indurre malattie polmonari e “casualmente” la Cina a novembre 2019 ha cominciato i test di questo vaccino sulla popolazione e “casualmente”, da settembre vige l’obbligo vaccinale coatto in Cina.
Ma non solo. In Inghilterra raccomandano a chi ha fatto il vaccino antinfluenzale, di stare in casa per 12 settimane perché a forte rischio per il Coronavirus e di ammalarsi proprio per il Vaccino!
Ecco gli studi che confermano la correlazione tra vaccinazioni anti influenzali e aggravamento delle infezioni all’apparato respiratorio.