Una ricerca rivela che se aprite le porte e finestre prima di andare a letto, riduce, secondo gli scienziati, la concentrazione di anidride carbonica (CO2) nelle stanze da letto e migliorare la qualità del riposo. Questa ricerca è stata pubblicata sulla rivista Indoor Air, grazie agli esperti dell’università olandese di Eindhoven.
Lo studio ha coinvolto 17 volontari sani il cui sonno è stato monitorato per 5 giorni in due casi distinti: porta e finestra della camera da letto aperte, porta e finestra chiuse. In entrambi i casi parametri quali la concentrazione di anidride carbonica, umidità e temperatura della stanza sono stati misurati. La qualità del sonno dei volontari è stata valutata sia soggettivamente (con diari personali), sia oggettivamente con strumenti ad hoc, un ‘actigrafo’ (uno strumento da indossare al polso e alla caviglia che rileva e registra il sonno in tempo reale, dando un risultato grafico) e un sensore di movimento da mettere sotto il cuscino.
Aprire infissi e porta prima di dormire è risultato associato a ridotti livelli di anidride carbonica nella stanza da letto. Sia dai report dei volontari, sia dagli esami obiettivi strumentali è emerso che con meno CO2 nella stanza il sonno è più profondo, l’indice di efficienza del sonno maggiore (sarebbe il rapporto tra il tempo totale di sonno e tempo totale a letto moltiplicato per 100 ed un indice sotto l’85% di solito è legato a problemi di insonnia), il numero di risvegli notturni è minore.
Questa semplice abitudine, quindi, può essere risolutiva in molti casi di disturbi del sonno.