Cremona. Gli incendi sono cominciati il mese scorso, sia sul territorio, nella zona di Pizzighettone, dove i punti di innesco erano diversi, sia vicino alla citta di Cremona, autostrada compresa. Spesso sono sterpaglie che prendono fuoco, ma a volte sono vere e proprie coltivazioni. Campi estesi, frutto di intere giornate di lavoro rese ancor più difficoltose dalla mancanza d’acqua. Poi, nell’ultima settimana, c’è stata un’escalation notevole di casi che ha fatto diventare roventi anche i telefoni dei vigili del fuoco, chiamati anche più volte al giorno a intervenire. Il clima torrido sicuramente favorisce il propagarsi delle fiamme, ma questa non è l’unica ragione alla base delle combustioni che spesso hanno ripercussioni anche sulla viabilità: il fumo che ne scaturisce, infatti, invade le arterie stradali che sono in prossimità degli incendi e questo crea rallentamenti e code spesso chilometriche, come accaduto recentemente in autostrada A21. Gli incendi, dunque, stanno divampando sempre più, divorando ettari di aree verdi: complici le estati che si prolungano, insieme a un mix di caldo, vento e siccità, le combustioni aumentano. E lo scenario che si prospetta, in base al fatto che la temperatura globale, solo nell’ultimo decennio, sia aumentata di 1,09°C, incremento mai registrato prima, e che la velocità dell’incremento sarà costante almeno fino al 2050, è davvero preoccupante.
Claudia Barigozzi