Nuove cave nel cremonese

Ha preso ormai forma la nuova cava di sabbia e ghiaia a Spinadesco, in località Cascina Caselli, sorta in prossimità dell’area produttiva ex Casaitalia. Si tratta di un’area complessiva di circa 70 mila metri quadri con una previsione di estrazione di circa 50 mila metri cubi annui, per un totale di 500 mila pianificati nel decennio e, secondo le autorizzazioni, si potrà scavare per un massimo di 11 metri di profondità. Si tratta di una delle numerose cave previste in questo fazzoletto di terra dal piano provinciale. La programmazione, avvallata nel 2021 da Regione Lombardia, prevede infatti un nuovo sito estrattivo sempre di sabbia e ghiaia di 430 metri cubi a Crotta d’Adda, un altro di 500 mila a Grumello Cremonese e di 230 mila a Cappella Cantone. Sono più di 30, se si tengono conto anche delle cave di riserva, le nuove voragini previste nella nostra provincia, alcune anche in zone con vincoli ambientali legati a criticità idriche e paesaggistiche, per un totale di quasi 30 milioni di metri cubi di materiale potenzialmente estraibile. Di questi, 9 milioni di metri cubi sarebbero destinati alla realizzazione della Cremona Mantova e altri 7 milioni per il Tibre. Un grosso punto interrogativo riguarda le attività di ripristino ambientale a scadenza dell’autorizzazione operativa di queste cave. Una volta terminate l’attività estrattiva, il timore infatti, è sempre quello di vedere trasformate in discariche le aree sfruttate; una pratica purtroppo molto diffusa in regione Lombardia e che trova parecchi esempi nelle cave di “fossa” nel territorio di Montichiari o nel procedimento in corso negli ex siti estrattivi di Casorezzo e Busto Garolfo in provincia di Milano per l’insediamento di una discarica di rifiuti speciali. Inoltre, anche se la destinazione futura prevista dal piano provinciale di alcune ex cave cremonesi sarà quella di un ritorno all’utilizzo agricolo, c’è sempre timore che nelle procedure di riempimento dei vuoti e delle volumetrie causate dalle estrazioni trovino spazio, insieme a quelli autorizzati, materiali non conformi e instabili, scarti di lavorazioni industriali o fanghi.