Cremona. Il maestro Massimo àrdoli, nonché docente alla Scuola Internazionale di Liuteria dal 1997, ci racconta che il mestiere del liutaio stava scomparendo da Cremona subito dopo la morte di Antonio Stradivari. Le botteghe dei liutai erano ormai tutte chiuse e di violini non se ne vedevano più finche, durante la seconda guerra mondiale, per volere di Roberto Farinacci, venne svolta un’esposizione di violini a Cremona che ridiede il via all’interesse cremonese verso lo strumento ad arco. Da qui riaprirono le botteghe dei liutai, i quali tramandarono la loro arte sino ai giorni nostri. Massimo àrdoli, maestro liutaio dal 1989, costruisce non solo violini ma anche antichi strumenti barocchi, tramandando anch’egli il suo ampio sapere.
Martina Colucci